martedì 5 aprile 2011

La scuola di Monte Sant'Angelo tagliata dalla Gelmini con meno docenti e meno classi




Si fanno pesantissimi i danni causati dai tagli alla scuola pubblica montanara dalla riforma Tremonti-Gelmini. Alle riduzioni di personale già avvenute negli scorsi anni, oggi si concretizzano danni ancora più disastrosi.


In questi giorni arrivano alle scuole i dati relativi agli organici e al numero di classi per il prossimo anno scolastico e la situazione è a dir poco preoccupante.


Nella scuola primaria del prossimo anno ci saranno meno insegnanti per un perdita di circa 10 docenti. Alla primaria dell’I.C. “Giovanni XXII” ci saranno due insegnanti in meno nel contingente e all’Amicarelli la situazione è analoga, ma i tagli più consistenti li subiremo alla Tancredi dove insieme alla perdita di 7 docenti è prevista la soppressione di 3 classi già avviate e consolidate. Immaginiamo cosa sarà per 3 classi di alunni dover rinunciare alle proprie maestre e ai propri amichetti con i quali hanno già vissuto insieme da tre o quattro anni.


In questo calcolo, stimato per difetto, non sono ancora presenti i tagli per i posti di sostegno e per le insegnanti specialiste d’inglese.


Se questi tagli sciagurati si concretizzeranno a settembre i danni per le scuole primarie di Monte Sant’Angelo non potranno più essere tamponati dall’abnegazione e dal senso di responsabilità delle nostre Maestre.


Prepariamoci a portare i nostri figli in classi che tendono ai 29 alunni, con meno insegnanti per il recupero delle situazioni svantaggiate, meno uscite didattiche, meno inglese, meno informatica, ma soprattutto con un orario scolastico ridotto a 27 ore settimanali contro le attuali 30 ore. Insomma ad una scuola notevolmente impoverita.


La scuola pubblica di Monte Sant’Angelo, come tutta la scuola dell’Italia meridionale, subisce le discriminazioni e le vessazioni di un governo leghista, che solo in parte festeggia i 150 anni dall’unità d’Italia, ma che di fatto ha diviso l’Italia sul piano dei diritti. Questo perché le scuole primarie del nord organizzate, per la stragrande maggioranza, con la mensa e il tempo pieno, hanno l’orario delle lezioni strutturato in 40 ore settimanali e con 2 docenti per classe risentendo pochissimo dei tagli.



Ci auguriamo che come i peggiori inverni finisca subito questo periodo di oscurantismo culturale che sarà ricordato come il Medioevo della scuola pubblica.


Lavoriamo e lottiamo insieme per il Risorgimento!!!

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