venerdì 12 dicembre 2008

Elogio dell'ipocrisia


Mi chiedo se l'ipocrisia deve essere considerata una virtù o soltanto l'aspetto meno dignitoso con cui si esprime una personalità.

Fare buon viso a cattivo gioco, indossare un abito adatto per le diverse occasioni, è un pregio o un difetto?

Incomincio a credere che nella società egoistica e personalistica di oggi quei valori di un tempo hanno ceduto definitivamente il passo all'apparire momentaneo e all'egoistico e conveniente modo di adattarsi alle circostanze.

Ricordo che quando si parlava di un'alta personalità si diceva:"Quello è un uomo tutto di un pezzo". Così si diceva di chi dava valore assoluto alla parola data, la parola di un "uomo" (ovviamente la stesso valeva parlando delle donne). Il discrimine tra "l'uomo" e uno "quaquaraquà" si giocava sulla stabilità dell'opinione personale da una parte, e sulla capacità di cambiare direzione con il cambiare del vento.

In psicologia spesso l'intelligenza viene definita come la capacità di una persona di adattarsi rapidamente all'ambiente.

In fondo anche nella selezione naturale sopravvive chi sa adattarsi all'ambiente, mentre soccombe chi resta fermo sulle proprie peculiarità.

Ho vissuto in questi giorni profonde difficoltà, incapace come sono ad esprimermi diplomaticamente, ad assentarmi strategicamente o a fingere di essere daccordo.

In molti contesti sociali, come in quello politico, molte volte mi sento inadeguato.

Resto con profondi dubbi, ma per ora ...io sono fatto così.