I casi Villari - Latorre impongono serie riflessioni.
Il PD a mio avviso è stato considerato da alcuni ignobili navigatori politici come "terra di conquista" o se vogliamo come un grosso contenitore all'interno del quale ognuno si può ricavare il proprio spazio da "protagonista".
Così accade che Villari si vende al miglior offerente, e meglio del cavaliere ad offrire non c'è nessuno. Se lo abbia fatto per soldi o per puro protagonismo, non ci è dato sapre, tuttavia è chiaro che la "poltrona" deve essere veramente comoda.
E che dire di Latorre: "Non ho parole...".
Certo il comportamento dei dipietristi non è mai stato tenero nei confronti del PD, ma da qui a passare le risposte a chi pota la causa del berlusca...
Questi casi così eclatanti a livello nazionale dimostrano che noi a Monte Sant'Angelo siamo sempre dei precursori.
C'è bisogno di serie riflessioni, ma anche di coerenza e soprattutto di regole certe.
In fondo non è necessario dire per forza sono del PD.
Villari, passata la bufera elettorale, potrebbe benissimo contattare Mastella e chiedergli si si sta organizzando per il futuro oppure affermare candidamente che ha fatto il salto della qualglia.
Così pure Latorre potrebbe benissimo mettersi in un cantuccio e fare "qualche annetto di vergona", non chiedo molto ma che almeno non vada in tv a nome mio!
Quanto a quello che succede a casa nostra, incomincio a chiedermi se è veramente necessario lavorare per il "non uno di meno".
Forse bisogna incominciare a prendere le distanze.
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